La prima ragione è che il nostro cervello è programmato per "proteggerci" dai pericoli. Un tempo, questo ci aiutava a sopravvivere nella natura selvaggia, ma oggi non affrontiamo minacce reali così spesso. Tuttavia, il cervello continua a "scansionare" l'ambiente e ad attivare l'ansia per qualsiasi motivo
La seconda ragione è la vita in uno stato di tensione costante. Immagina di controllare continuamente il telefono per non perdere una chiamata importante. Con il tempo, inizi a provare ansia anche se nessuno chiama. L'organismo non riesce a riposare, quindi l'ansia diventa la sua "reazione automatica" a qualsiasi possibile imprevisto.
La terza ragione sono i conflitti interiori irrisolti. Possiamo cercare di dimenticare eventi o sentimenti spiacevoli, provando a nasconderli più in profondità per non doverli affrontare. Prima o poi, l'ansia ci "ricorda" che il problema non è stato ancora risolto
In alcune persone, l'ansia si intensifica a causa di caratteristiche biologiche: ad esempio, una maggiore produzione di ormoni dello stress o una predisposizione genetica. Se non teniamo conto di questa particolarità, non aiutando noi stessi con il riposo, il movimento e un sonno adeguato, lo stato di malessere ritorna.
È importante capire che l'ansia costante o i frequenti attacchi di panico non sono un segno che tu "non ce l'abbia fatta". Sono un segnale: hai delle emozioni non elaborate, uno stress cronico o delle convinzioni negative che richiedono la tua attenzione. La buona notizia è che, comprendendo queste cause e lavorando su te stesso (con l'aiuto di uno psicologo, la meditazione, lo sport e la consapevolezza), possiamo rendere l'ansia un'ospite rara, anziché una compagna costante
Ogni volta cerchi di calmarti, ma dopo un po' quella sensazione sgradevole ritorna
È come sentirsi bloccati dentro un uragano senza via d'uscita